LGBT: MOLTO RISPETTO, MA LASCIATE STARE I BAMBINI
L'11 maggio 2021 la pagina ufficiale della rivista National Geographic, @natgeo, pubblica la foto di Seph, un bambino di 7 anni in posa nella sua casa di New York. Il post cita che il bambino non ha più accesso al trattamento ormonale che fino allo scorso anno seguiva regolarmente, per via delle disposizioni prese nei riguardi di alcuni protocolli sanitari riservati alla comunità LGBT. Mi ha turbato il fatto che un bambino sia esposto a certe pratiche mediche che, inevitabilmente, potrebbero causargli delle complicazioni a lungo termine. Mi ha arrecato un senso di disturbo sapere che i genitori del bambino, anziché educarlo propriamente e aiutarlo con il supporto psicologico necessario, firmino un consenso per sottoporlo a tale pratica. Cosa sta succedendo alla società? Perché lasciamo che i bambini siano così influenzati dagli standard sociali ipersessualizzati che trapelano, da mattina a sera, dalla televisione e da internet? Perché gli adulti credono che un bambino di 7 anni sia abbastanza maturo e responsabile da poter prendere decisioni sulla propria sessualità in totale autonomia, considerando che le abilità cognitive della mente si sviluppano in pienezza dopo l'adolescenza? E, ancora, perché dovrebbe essere un bambino tanto preoccupato in merito al sesso e alla sessualità? Ho letto i commenti di molte persone che riempivano di merda quelli che, come me, vedono l'uso di bloccanti ormonali in minori come un abuso e brutale. Hanno una minima idea, o per lo meno un pelo di preoccupazione sulle conseguenze che un bambino potrebbe incorrere durante questo percorso? Sono queste persone coscienti del fatto che non esiste nessuna prova statistica che il tasso di suicidio sia calato tra i bambini trans sotto cura ormonale? Una ragazzina ha commentato il post di Seph dicendo "Sono trans e la disforia di genere è orribile". Le credo quando testimonia che la disforia sia dolorosa a livello emotivo e mentalmente debilitante, ma non è una malattia e questa sensazione di "non-appartenenza" può essere alleviata dall'aiuto di uno psicologo. L'uso di bloccanti ormonali non curerà mai qualcosa che è insito nella mente, e la somministrazione di tale cura in tenera età può inibire il desiderio sessuale e l'orgasmo per sempre, oltre ad alterare la crescita genitale maschile che risulta nell'impossibilità della buona riuscita della vaginoplastica in età adulta. Sono scioccata del fatto che viviamo in un tempo storico dove i piccoli, anziché preoccuparsi di conoscere, esplorare e acquisire coscienza del mondo, sperimentano angoscia e difficoltà derivanti dal non sentirsi appartenere al sesso assegnatogli alla nascita. La mia domanda è: cosa sta succedendo nei contesti familiari? Ho letto la lettera di una madre disperata per la propria figlia trans la quale dopo aver seguito il protocollo ormonale da bambina, tentava ancora il suicidio all'età di 20 anni. La stessa madre non capiva i propri errori e continuava a scrivere "abbiamo fatto qualsiasi cosa per lei, abbiamo lasciato che si sottoponesse a tutti i trattamenti che desiderava". Ecco, qui è dove giace il problema, nella famiglia. Dove mi giro vedo sempre più e più bambini autoritari e pretenziosi nei confronti dei propri genitori, affiancati da madri e padri che non hanno più idea di cosa voglia dire crescere un bambino in sicurezza, responsabilità e gioia. Lasciare che i figli facciano il comodo loro non ha mai reso nessuno un bravo genitore! Mi sento anche un pochino indignata verso la comunità dei medici per sperimentare sui bambini senza considerare la loro giovane età o le loro capacità cognitive non ancora acquisite, mentre io non ho potuto scegliere di rimuove il mio utero dopo due interventi di cancro e l'estrazione di un fibroma di 6cmX7cm! Mi è stato detto che a 33 anni sono troppo giovane per decidere se voglio diventare madre o meno nella mia vita, ma un bambino di 7 anni può scegliere di fermare la sua pubertà con i farmaci!? Ho 33 anni e non posso legalmente farmi una canna!? Vaffanculo! Non voglio apparire critica verso la comunità LGBT che stimo e appoggio nella lotta verso i diritti e l'equità, e nemmeno voglio sembrare una moralista. Tutti hanno il diritto di esprimersi e amare chi desiderano ma, vi prego, lasciate che i bambini crescano e lasciateli al di fuori di queste situazioni così delicate! Hanno il diritto di guardare la vita attraverso gli occhi di un bambino e noi, adulti, dobbiamo lasciarglielo fare senza che saltino nessuna delle fasi critiche dello sviluppo. Gli siamo anche debitori di figure genitoriali responsabili e mature prima che vengano messi al mondo nel caos della società odierna; dareste mai a vostro figlio dell'alcol o una sigaretta se vi dicesse che si sente pronto a bere e fumare? Ne dubito. Ciao per ora, e grazie per la vostra attenzione. Martina.
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