MICRO E MACRO POVERTA': QUANDO I RICCHI LA NECESSITANO
Qualche giorno fa, girovagando su Instagram, la mia attenzione è stata colta da una pagina chiamata @sustainabilitychampion, la quale si occupa di dare visibilità a tutti i promotori della salvaguardia del pianeta e dell'ecosostenibilità. Tra le centinaia di post sono rimasta colpita da quelli dedicati a Olivier de Gruijter inventore di Jerry, un filtro low cost adattabile a qualsiasi tanica e destinato alla distribuzione e utilizzo nei paesi in via di sviluppo, e Salima Visram creatrice del Soular backpack, zainetto che si ricarica con l'energia solare garantendo ai suoi compagni studenti delle zone rurali del Kenya, di poter aver accesso a una fonte di luce per poter studiare dopo il tramonto del sole. Ho pensato tantissimo a tutti gli anni trascorsi guardando immagini del Terzo Mondo e soprattutto ascoltando quanto l'Occidente faccia, attraverso raccolte fondi, organizzazioni no profit e chi più ne ha più ne metta, per aiutare i Paesi in via di sviluppo verso la svolta economica. Quanto buonismo da quattro soldi! Ancora non abbiamo capito che sotto tale facciata si insinua un piano, diabolico a dir poco, per mantenere suddetti Paesi nello stesso stato di povertà? Sin dagli anni Settanta del Novecento, con le diverse crisi del prezzo del petrolio, il debito dei Paesi del Sud del mondo, i quali avevano stipulato il suddetto in dollari, subirono il peso di una grave iperinflazione. Non solo: per evitare che gli abitanti dei Paesi del Sud del mondo ritirassero il denaro dalle banche per paura di un'imminente crisi, i Paesi industrializzati concessero prestiti ai Paesi debitori a condizione che questi pagassero parte degli interessi e limitassero la sovranità. I Paesi industrializzati, sin dalle prime colonizzazioni, si sono sempre insinuati e insediati ove potessero giovare e abusare delle materie prime e del commercio interno del Terzo Mondo. In molte occasioni l'Occidente ama beffarsi anche del resto del Mondo attuando strategie di propaganda brutali; ricordo lo scritto di un giornalista che raccontava di essere stato in visita in Palestina, ormai straziata dalle guerre contro Israele. Avvicinandosi a una fonte di acqua lesse il cartello affisso dal governo Americano, il quale, con fierezza, si premurava di far conoscere ai passanti come le azioni umanitarie statunitensi avessero garantito quella fonte di acqua alla Palestina. La realtà è ben diversa: gli Stati Uniti, alleati con Israele, hanno depredato la Palestina delle maggior parte delle risorse idriche, ma si ostinano a fare del buon marketing a sé stessi. Si potrebbe scrivere un libro sull'argomento, col rischio di uscirne solamente con una bella ulcera gastrica tanta è la rabbia nel sapere che ci sono persone, in questo dannato Mondo, che possiedono abbastanza soldi per ricostruire interi Paesi del Terzo Mondo e che si celano dietro le no profit dei miei coglioni. Non voglio assolutamente puntare il dito contro queste associazioni, ma bisogna smetterla di dipingerci come santi quando in realtà tendiamo a questa gente a malapena un dito! Le cose che mi fanno più incazzare sono due: le persone che nascono nella miseria, riescono a diventare facoltose e si dimenticano della povertà acquistando beni di lusso a tutto spiano con i quali non riescono nemmeno a colmare il loro ego vuoto, e la classe media che venera questi imbecilli e che darebbe via il culo pur di assaporare anche solo per un attimo "la bella vita". Fate schifo al cazzo, vergogna! Chi ha dovrebbe dare senza pretendere nulla in cambio perché, dopotutto, siamo tutti esseri umani. Martina.
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