SOCIAL MAMME
Mi è capitato di recente di vedere sfogliando tra le varie "notiziole del giorno" della panoramica giornaliera di Google, una riguardante Fedez che condivide sui social la foto della Ferragni in mutande col pancione in bella vista (mentre nel mondo la gente muore di fame e in Brasile devono intubare senza sedativi perché in piena crisi sanitaria). Ovviamente la signorina Chiara non é l'unica ad aver costruito il suo impero partendo dai social e facendo la influencer e, come tantissime altre "celebrità", sente anche lei il dovere di condividere con i cari amati fans ogni singolo momento della sua gravidanza. Ma che cazzo ce ne frega? Non fai nulla di diverso da qualsiasi altra donna in grado di rimanere incinta e portare a termine il periodo gestazionale. Il reale problema è che, purtroppo, sempre più VIPs e persone comuni di sesso femminile non solo sono diventate maniache dello sbattere in faccia a tutti il proprio percorso ginecologico dalla prima ecografia, ma adesso siamo al punto di aprire un account IG personale per il nascituro (a volte addirittura anche prima che venga alla luce, vedi esempio di quel tamarro di Mike The Situation della prima edizione del Jersey Shore). La cosa che mi lascia ancora più perplessa è che sono le stesse "mamme social" a mettersi, molto spesso, in prima linea contro la pedofilia online gridando vendetta contro i malati (perché malati indubbiamente lo sono) che depredano il web di fotografia infantile. Ma scusate un attimo, ma non vi rendete conto di essere parte del problema? Non vi rendete conto di quanto ipocrite siate? Siete voi stesse le prime a non far nulla per proteggere l'anonimato dei vostri bambini, riempiendoli di fotografie dalla mattina alla sera manco fosse un set della nuova campagna di Versace, e filmandoli in abiti "da grandi" mentre magari emulano i balletti che vedono alla televisione o sul web (che oramai più che ipersessualizzare le movenze, soprattutto delle donne con i movimenti di culo, non sanno fare). Le stesse mamme si sono tanto scandalizzate del film Cuties, uscito nel 2020, da voler addirittura bannare Netflix; le stesse mamme che fino al giorno prima riprendevano le loro minori ballando al ritmo di canzoni a contenuto sessuale ed esplicito, per poi postare con tanto orgoglio le loro "cuties" sui social. Capisco sentiate il bisogno di "sentirvi qualcuno" e di ricevere il like del mondo virtuale ma, per carità, difendete i bambini e la loro innocenza! Noi, adulti, stiamo rovinando la vita delle nuove generazioni ancor prima che essi stessi abbiano una reale possibilità di conoscere cosa sia la vita vera al di fuori della realtà virtuale. Ringrazio per la lettura, nella speranza che questa società possa migliorare. Martina.
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