IL BRAVO RAGAZZO: STRATEGIE DI MARKETING
Spesso mi chiedo perchè mai debba essere proprio io a divenire il target di follower organici “comprati” da alcuni utenti Instagram. Vi presento uno di essi: Charlie Rocket. Chi è Charlie Rocket!? Questa è stata la prima domanda che mi sono posta non appena i posts del suddetto hanno cominciato a posizionarsi nel mio feed. Da non confondere con l’attore Charles Rocket, Charlie Jabaley comincia la sua carriera nella discografia, producendo hits e diventando manager di artisti quali 2Chainz. Nel 2017, in seguito a depressione, aumento di peso e una diagnosi di cancro, si ritira dal mondo della musica per reinventarsi sotto le vesti di oratore motivazionale. Fonda una no profit, la Dream Machine Foundation, con la quale finanzia il tour degli Stati Uniti alla ricerca di sogni da avverare. Sembrerebbe tutto molto bello e disinteressato, se non fosse che il compenso netto di Charlie per un’ospitata come oratore si aggirasse tra i 10,000 e i 20,000 dollari, senza contare la partnership con Nike e tutti i guadagni derivanti dai suoi social media accounts. Dunque mi chiedo: ma è Charlie ad avverare i sogni del commesso di Starbucks allungando qualche centinaio di dollari, regalando un letto nuovo alla mamma single, pagando l'affitto di qualche mese a qualche famiglia disagiata, o sono le persone che puntualmente fanno beneficenza a sostegno della no profit a dover ricevere tutti i complimenti che Charlie raccoglie nella sezione dei commenti dei suoi innumerevoli posts? Di certo questi atti di beneficenza fanno comodo a coloro che li ricevono, ma può qualche centinaio o migliaio di dollari risolvere una vita di stenti? La mia critica è mossa solamente verso queste spese palliative, se così possiamo definirle, mentre tutti questi soldi potrebbero essere ricollocati, anziché nel singolo, nella comunità; perché non investire in attività di ristrutturazione di case popolari, fornire le scuole dei quartieri più svantaggiati di libri di testo aggiornati, garantire istruzione e sanità di alto livello a coloro che non possono accedere a piani assicurativi elite ecc? Una delle ultime imprese di Charlie Rocket mi ha lasciata parecchio perplessa, sia per il racconto mediatico quasi cinematografico studiato a puntino da Charlie e il suo team, sia per la manovra di business dalla quale Charlie stesso è riuscito a trarre, ancora una volta, profitto da una delle sue "storie": il "protagonista" (il primo in assoluto è sempre Charlie medesimo), si chiama Richard Hutchins. Resosi noto per il suo talento artistico e per il suo giro di acquirenti che vantava diverse celebrità, Richard entra nell'elite spacciandosi per il famoso giocatore di football americano Drew Hill. La falsa identità verrà rivelata a seguito dell’arresto e dell’incarcerazione di Richard il quale, mediante uno stratagemma ingegnoso, riesce a coltivare la sua passione utilizzando solamente dell’acqua, delle caramelle Skittles e M&M’s, e i peli della sua barba come pennello. Alla sua scarcerazione Richard si ritrova senza uno studio, distrutto da un incendio, e senza dimora. Vaga tra le strade di Skid Row, quartiere di Los Angeles, dove un giorno incontra Charlie al quale racconta la sua storia. Qui prende vita il piano di Charlie: si susseguono nell’ordine una mostra alla quale partecipano celebrità hollywoodiane, un sito internet creato e controllato da Charlie stesso e dalla Dream Machine Foundation (il ragazzo era sempre ben lieto di mostrare dal proprio telefono cellulare le vendite che i dipinti generavano), un billboard dedicato a Richard, una video call con Oprah Winfrey, una nuova Escalade ecc. La storia di Charlie è sempre volta ad evidenziare la scalata economica e materialista del pittore, senza però dare voce alle promesse fatte dall’artista stesso dopo aver incassato i primi guadagni dalle vendite (vendite rivolte solamente ad una certa fascia di popolazione, considerando il valore attribuito anche alle singole buste da lettera che Richard dipingeva in prigione): egli stesso ha giurato di investire parte del denaro in soccorso a Skid Row e alla comunità del quartiere. La cosa che mi fa sorridere è constatare come la gente non riesca a vedere nulla che sia al di là del proprio naso, e al di fuori dei riflettori. La cosa che mi fa pena è vedere gente rincorrere ed esaltare lo status symbol e il materialismo individuale, dimenticando completamente la comunità e ignorando come investimenti concreti e mirati nel sociale potrebbero fare molto più di quanto Charlie Rocket sponsorizza con le sue storielle. Io, nel frattempo, rimango in attesa dell’avverarsi della promessa di Richard verso la popolazione povera di Skid Row, nella speranza che il denaro non abbia comprato la sua anima e non gli abbia fatto dimenticare la merda dalla quale è stato tirato fuori e dove ci sono ancora persone che lottano per la sopravvivenza sin dalla nascita. Con questo vi saluto e vi ringrazio per la lettura. Martina.
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