IGNORANZA ALLO STATO PURO: KANYE WEST E LA WHITE LIVES MATTER


IGNORANZA ALLO STATO PURO: KANYE WEST E LA WHITE LIVES MATTERS


È ormai a molti noto l’ultimo episodio che vede protagonista Kanye West sfoggiare una White Lives Matter t-shirt alla Fashion Week di Parigi. Non è stata una sorpresa né vedere Kanye riempirsi di ridicolo, né la decisione di posare accanto a Candace Owens; sono, infatti, entrambi ricordati come grandi leccatori di culo di Donald Trump e come individui immersi nell’illusione che negli Stati Uniti d’America, ancora ad oggi, non viga il razzismo sistematico. È, appunto, quest’ultimo a far nascere il movimento chiamato Black Lives Matter, che rivendica i diritti delle minoranze nere e condanna gli episodi, purtroppo molto frequenti, di abuso di potere da parte delle forze dell’ordine. 

Il movimento BLM non implica che la vita delle persone appartenenti ad altre razze ed etnie non abbia alcun valore, ma vuole semplicemente portare l'attenzione verso una piaga che sta privando intere comunità della sicurezza della quale ogni cittadino dovrebbe beneficiare. Non sono solamente le tante morti a causare rabbia, ma anche i modi con i quali persone di razze diverse vengono trattate durante semplici controlli di routine, richieste di soccorso, arresti e detenzione. Solamente un demente o un suprematista bianco non sarebbe in grado di riconoscere le falle del sistema. 

Per tutti questi ovvi motivi trovo altamente offensiva la scelta di West che, a sua detta, si tratta solamente di un gioco. Penso che sia molto pericoloso scherzare con una problematica che causa reali vittime, protegge gli agenti caucasici dal totale licenziamento dall’arma grazie a cavilli legali, e che fomenta ideologie imbarazzanti e ignoranti nelle teste di coloro che sono alla costante ricerca di giustificazioni per dimostrare quanto l’uomo bianco sia giusto e quanto l’uomo nero sia la sola e unica causa della sua condizione. Sono stufa di argomentare con certi illetterati convinti che la tratta degli schiavi neri sia stata esclusivamente voluta e perpetrata dai potenti nativi dell'Africa, e che la schiavitù si sia tramutata in "scelta" consapevole dopo un determinato lasso di tempo. 

Nonostante sia vero che gli europei acquistassero i prigionieri di guerra e gli schiavi dai mercanti arabi, questi stolti dimenticano che sovente furono i primi a prelevare forzosamente i nativi dalla loro terra per destinarli ai lavori nei campi, nelle miniere o come “attrazione” negli zoo che spopolarono fino agli anni trenta del XX secolo in Europa e Stati Uniti. 

Come possiamo credere che Kanye West parli con cognizione di causa e che abbia le conoscenze storico sociali per certe argomentazioni? Lui, uno dei pochissimi miliardari afroamericani forse inconsapevole del fatto che, su oltre seicento miliardari negli Stati Uniti d'America, meno di dieci siano persone di colore; si tratta di poco più dell'1 per cento. 

Per non parlare dei tassi di disoccupazione e della distribuzione di reddito fra persone appartenenti a razze diverse: il numero delle persone di colore disoccupate è doppio rispetto a quello dei bianchi caucasici; il 60 per cento della popolazione afroamericana percepisce meno di 50 mila dollari annui, con un reddito medio di 41 mila dollari (numero molto lontano dai 70 mila dollari che mediamente guadagna una famiglia bianca). Infine, come possiamo dimenticare che, statisticamente a parità di reato, un afroamericano venga punito con una reclusione più lunga del 20 per cento rispetto a un bianco? 

Signori miei, con tutti questi numeri alla mano, vogliamo seriamente sfoggiare slogans che inneggiano al valore delle vite bianche!? Credo che moltissime persone debbano prendersi una lunga pausa per riflettere e, in alcuni casi, sparire da sotto i riflettori dei media. 


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